Le recensioni di R

Una stanza piena di gente recensione

una stanza piena di gente recensione

«Racconta di quando io tirato cesso contro le sbarre» dice Ragen con il suo strano accento.
«Lascia perdere queste cazzate ragazzo, la star sono io» urla Kevin, sembra minaccioso
«Dovremmo rimanere un po’ da soli, ho bisogno di sentire il ticchettio della tua tastiera prima di dormire» propone Adalana, la sua voce suadente mi lascia perplesso.
«Chi vi ha dato il permesso di prendere la luce? E tu? Cosa diavolo stai facendo?» commenta Arthur sereno, la compostezza che riesce a mantenere è incredibile, immutabile e severa.
«Io…» rispondo cercando di assumere un tono autoritario, fallisco pochi secondi dopo, la confusione ha invaso le mie stesse idee: «Ho letto il vostro libro, e vorrei parlarne.»
«Un altro scrittore?» deve essere Allen, percepisco una forte nota sarcastica, ma decido di ignorarla.

Vi starete chiedendo chi siano tutte queste persone.

Billy Milligan e le sue 23 personalità! E stiamo parliamo del romanzo di Daniel Keyes: Una stanza piena di gente.

Sì, però parlate una alla volta, eh?

Questo libro racconta la storia del “criminale” Billy Milligan: indagato durante gli anni 70 per sequestro, stupro e aggressione a mano armata in una delle biografie più strane che abbia mai letto.

Dopo poche pagine l’autore riesce a portare il lettore all’interno di un mondo complesso e incredibile: la mente del protagonista! Sarà difatti durante i primi colloqui e interrogatori che l’autore lascerà percepire delle incongruenze e sfaccettature della natura del sospettato.
Lentamente scopriremo la storia del protagonista: un passato composto da abusi, abbandoni e rifiuti che hanno costretto la sua mente a spaccarsi in molteplici personalità, tutte ben definite e in possesso di un insieme di caratteristiche uniche.

23 persone che condividono un unico corpo.
23 persone che aspettano nell’oscurità della psiche di Billy di poter emergere attraverso la “luce”: il condotto che permette loro di prendere possesso del corpo e di vivere la propria vita.

«ci troviamo in una stanza buia. In mezzo a questa stanza, sul pavimento, c’è una chiazza di luce. Chiunque faccia un passo dentro la luce esce sul posto, ed è fuori nel mondo reale, e possiede la coscienza. Questa è la persona che gli altri – quelli fuori – vedono e sentono e a cui reagiscono. Gli altri possono continuare a fare le solite cose, studiare, dormire, parlare o giocare. Ma chi è fuori, chiunque sia, deve fare molta attenzione a non rivelare l’esistenza degli altri. È un segreto di famiglia»

Su ClausLostDays non badiamo a spese a abbiamo chiamato Lucarelli, due volte!

Ogni personaggio ha la sua peculiarità e specializzazione, infatti durante la storia vedremo come ognuno di loro emerga per fronteggiare ogni situazione, alternandosi al timone e osservando le regole imposte dalla “famiglia”.

Una stanza piena di gente riesce a coinvolgere subito il lettore

Dopo poche pagine riusciremo a intuire immediatamente quale personalità stia parlando: riconosceremo i modi di fare di Arthur, il carismatico leader della famiglia, Ragen, il possente guardiano della rabbia che si esprime con un accento slavo molto divertente da leggere, Allen il manipolatore incaricato di occuparsi dei confronti verbali. Emergeranno personalità infantili come David, Christene e Danny, (rispettivamente 8, 3 e 14 anni). Infatti ogni personalità all’interno di Billy ha un’età ben definita che detta i comportamenti e i modi di interagire con l’esterno. La grandezza della storia sta proprio nel continuo alternarsi dei personaggi durante tutta la vicenda, una storia che percorre gli anni di detenzione, racconta modo intimo i mesi di ricovero, i processi e i colloqui, tutto orchestrato dalla penna dell’autore.

Daniel Keyes incontrò personalmente Milligan durante la sua permanenza nel centro di riabilitazione, costruendo lentamente la storia che leggiamo nel libro. Tutto il racconto riesce a essere narrato grazie alla comparsa del Maestro, l’unione di tutte le personalità e forse il vero Billy.

Un romanzo da leggere, capace di condurre il lettore all’interno di una mente intricata e sorprendente, una storia vera e senza precedenti. Io rimango in attesa del film tratto dal libro, con Leonardo Di Caprio (sbavando) e vi consiglio anche la visione di Split, film di Shalayayayamama liberamente ispirato a Billy Milligan (non perdetevi una delle migliori interpretazioni della storia del cinema, per favore!).

Che interpretazione, mio dio

 

«Tu finito?» chiede Ragen sorridente.
«Sì, spero vi piaccia» rispondo speranzoso.
«Io leggevo questo libro tuo, Claus» dice Ragen pronunciando a fatica il titolo.
«E?»
«Tu meglio se scrive Claus 2» il suo sguardo è minaccioso.
Ho paura.
Perché finisco sempre in mezzo a queste situazioni strane?

R.

Una stanza piena di gente copertina
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DOB
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